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Tipici messaggi di avviso visualizzati sulle auto degli autisti privati 🙂
Sicuramente è possibile fare soldi lavorando come autista personale, però è una professione più impegnativa di quello che si pensa ed è necessario svolgerla con passione ma anche con scrupolosità e cosicenziosamente.
Un autista privato è una persona che accompagna un cliente ovunque egli desideri, ma non solo: un autista privato potrebbe anche occuparsi del trasporto merci su commissione di un cliente.
Un lavoro come autista privato lo si può trovare mettendosi al servizio di una società che offra il servizio di noleggio con conducente; ma esiste anche la possibilità di divenire autisti personali mettendosi in proprio.
Chi è l’autista privato e che cosa fa
Si può essere un autista per vip o un autista privato per famiglie, si possono accompagnare le persone alla stazione o all’aeroporto oppure si possono scortare personalità influenti dell’economia, della moda, dello spettacolo e dello sport ad un evento.
Diventare un autista privato, quindi, significa trovarsi in un ambiente di lavoro assai variegato ma con una costante: bisogna costruirsi un’assoluta ed incrollabile fama di credibilità, professionalità e serietà, altrimenti si sarà destinati al fallimento. Infatti, uno dei requisiti per avere successo in questo ambito lavorativo è quello di avere una personalità riservata, composta, equilibrata ed educata: il livello del servizio offerto deve essere eccellente perché questo è un lavoro che funziona molto sul “passaparola”.
Vantaggi del lavoro come autista privato
Dal lavoro come autista privato è possibile trarre numerose soddisfazioni, anche se gli inizi possono essere un po’ duri. È gratificante quando i clienti dimostrano di incominciare a fidarsi davvero, ed inoltre potrebbe essere il terreno fertile per la nascita di rapporti di cordialità e di amicizia sul lungo termine.
Essere un autista privato, infatti, non è solo un modo intelligente per guadagnare soldi ma ha in sé una componente di rapporto umano non trascurabile. Tuttavia, è bene tenere presente che un’amicizia con un cliente non va ricercata ossessivamente: bisogna lasciare al cliente la possibilità di definire con precisione i limiti del rapporto amichevole con il proprio autista personale, che deve sempre tenere presente la regola aurea della riservatezza, pena la perdita della propria credibilità come figura professionale.
Potrebbe capitare di divenire autista per vip, e allora si spalancherebbero mondi incredibili e inimmaginabili, tutti da scoprire, e chi fosse intelligente da saper cogliere l’opportunità potrebbe costruirsi una carriera come autista personale delle celebrità ed avere l’opportunità di guadagnare soldi assaporando anche i lati divertenti e mondani del proprio mestiere.
Svantaggi di essere un autista privato
Innanzitutto gli autisti privati sono per lo più titolari di partita iva, è quindi difficile riuscire a svolgere questo mestiere con tutte le comodità e tutele del lavoro dipendente.
Trovare lavoro come autista privato, inoltre, all’inizio potrebbe essere difficile perché è complesso crearsi una clientela fissa: ci vogliono circa due anni per riuscire a farsi un nome, a costruirsi una reputazione professionale solida e credibile.
Non è semplice conquistarsi la fiducia dei clienti, soprattutto se si è orientati verso la specifica professione di autista privato per famiglie: le famiglie, di solito, tendono a cercare il più possibile persone referenziate ed affidabili, a maggior ragione se si tratta di affidare dei bambini a un non consanguineo.
Inizialmente è dura fare soldi, perché spesso e volentieri si lavora grazie al passaparola tra amici e parenti e quindi c’è poca varietà di commesse: si tratterà essenzialmente di accompagnare persone in ospedale, in aeroporto o alla stazione. Ma perseverando con costanza e tenacia il giro si allargherà: bisogna essere volitivi per esercitare questa professione e fare soldi con essa.
Sono molti i sacrifici che chi vuole diventare autista privato deve fare: uno tra essi è quello di rinunciare alle festività. Più si dà la propria disponibilità in “giorni critici” e in “orari scomodi”, più si ha la possibilità di essere presenti quando la concorrenza non c’è e quindi aumentano le probabilità di essere richiamati dal cliente. Quindi bisogna essere parecchio disposti a stringere i denti.
Come diventare autista privato
La prima cosa da fare se si desidera diventare autista privato in proprio è occuparsi della burocrazia procurandosi l’abilitazione: si deve presentare domanda in Camera di Commercio per essere iscritti al ruolo di conducenti di veicoli adibiti a servizi pubblici non di linea – per l’iscrizione al ruolo bisogna essere in possesso del certificato di abilitazione personale previsto dal codice della strada; l’iscrizione al ruolo la si ottiene dopo aver superato un esame in Provincia in cui si accerta che il candidato conosca condice della strada e toponomastica.
È obbligatorio versare un totale di 94 € così ripartiti: 14 € di marca da bollo e 80 € di diritti di segreteria. Infine, si deve interpellare il Comune nel quale si vuole svolgere l’attività di autista privato e si chiede l’autorizzazione che viene sempre lasciata con bando di pubblico concorso; tra i requisiti per ottenere questa autorizzazione figura anche la disponibilità di una rimessa nella quale far sostare i veicoli a disposizione dei clienti.
Autisti privati non ci si improvvisa: sarebbe bene, quindi, fare prima un po’ di esperienza. La migliore cosa è lavorare in una società che offra servizi di noleggio con conducente, almeno sarà un utile “tirocinio” per imparare a svolgere scrupolosamente e coscienziosamente questo mestiere.
Un autista privato deve essere discreto ma al medesimo tempo cordiale con i propri clienti, deve essere professionale e deve sempre rispettare la privacy di chi accompagna. Conoscere almeno una lingua straniera, o anche più di una, è di sicuro un vantaggio perché si potrebbe aver a che fare con stranieri.
Per essere un ottimo autista privato non bastano la patente e la predisposizione alla guida: bisogna saper ispirare fiducia – perché è proprio su di essa che si basa il rapporto con il cliente.